MARIA LAI

(Ulassai 1919 – Cardedu 2013)

Artista ogliastrina nota al pubblico principalmente per la sua produzione tessile, Maria Lai nasce a Ulassai nel 1919. Da sempre di salute cagionevole, durante l’infanzia trascorre i mesi invernali a Gairo presso la casa degli zii contadini, trascurando di conseguenza la scuola. Nel 1932 si iscrive al Regio istituto magistrale Eleonora D’Arborea di Cagliari, dove avrà come docente Salvatore Cambosu, con il quale instaurerà un profondo e duraturo rapporto di amicizia. Nel 1939 si iscrive al Liceo artistico Ripetta di Roma, dove conosce maestri di pittura come Angelo Prini e Marino Mazzacurati.

Completati gli studi si trasferisce a Venezia, dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti e frequenta il corso di scultura tenuto dall’artista Arturo Martini. In seguito, si sposta per un breve periodo a Verona, torna in Sardegna, dove ha l’occasione di conoscere Giuseppe Dessì e Foiso Fois, e infine fa ritorno a Roma, dove nel 1957, presso la galleria L’Obelisco di Irene Brin, tiene la sua prima personale esponendo dei disegni a matita. Influenzata dalle emergenti correnti dell’Informale e dell’Arte povera e in piena rivalutazione delle lezioni di Martini, realizza dei ready-made relativi al retaggio sardo arcaico, dando così avvio a un percorso che si configura come una ricerca su un passato che diventa un’indagine sul futuro.

Dopo la perdita del fratello nel 1971, espone presso la Galleria Schneider di Roma i primi telai; l’avvicinamento all’ambito tessile fu favorito dall’incontro con il maestro Enrico Accatino, che all’epoca operava per il rilancio di quest’arte. Nel 1981 porta avanti un evento d’arte relazionale a cui partecipò l’intera comunità di Ulassai: si tratta di “Legarsi alla montagna”, definito dal critico d’arte Filiberto Menna come una delle realizzazioni più significative dell’arte moderna e contemporanea. Negli anni Novanta le sue opere si configurano come una reinterpretazione del suo percorso complessivo nel quale i vari stadi evolutivi personali si compenetrano e si assemblano armonicamente andando a costituire un continuum fluido. Maria Lai sarà apprezzata anche a livello internazionale e nel 2006 inaugurerà il museo Stazione dell’arte a Ulassai, dove sono raccolte una parte considerevole delle sue opere